La UNI/PdR 88: 2020 “Requisiti di verifica del contenuto di riciclato e/o recuperato e/o sottoprodotto, presente nei prodotti”, fortemente voluta da CONFORMA e da altre associazioni italiane del settore TIC è oggi disponibile.
Dopo circa due anni di intenso lavoro di carattere tecnico e di un lungo ma proficuo confronto con Confindustria ed il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con il coinvolgimento di Accredia, è stata pubblicata la specifica tecnica Italiana che consente di definire la modalità di verifica del contenuto di riciclato e/o recuperato e/o sottoprodotto, dichiarato da un’organizzazione per un proprio prodotto immesso sul mercato nazionale, indipendentemente dalla sua tipologia, purché esso sia compreso nel campo di applicazione definito dalla prassi stessa.
La prassi è relativa ai prodotti industriali, sia ricavati direttamente da materiale riciclato, recuperato o sottoprodotto sia quelli assemblati a partire da componenti a loro volta realizzati da materiale riciclato, recuperato o sottoprodotto.
Nella PdR sono anche definiti i requisiti dello schema e dell’iter certificativo, così come degli organismi di certificazione che effettuano la verifica.
Usando questa specifica come linea guida le aziende interessate possono mettere a punto le modalità di calcolo e verifica del contenuto di riciclato nei loro prodotti al fine di dichiarare questo aspetto ambientale che costituisce la base dell’economia circolare verso la quale tutti i paesi avanzati si stanno rapidamente muovendo.
Infine le aziende interessate potranno utilizzare le certificazioni a fronte di questa PdR sia come metodo di verifica appropriato per dimostrare i requisiti relativi al contenuto di materiale riciclato e/o recuperato e/o di sottoprodotto indicati nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) emanati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sia come strumento volontario previsto dai diversi protocolli di sostenibilità degli edifici (ad esempio LEED o ITACA).
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