Intervenendo sulla certificazione per la parità di genere, la Ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti, ha affermato che si tratta di “un altro passo per incentivare il lavoro femminile e sostenere le imprese nell’empowerment delle donne”.

Nella Gazzetta Ufficiale del 1 luglio 2022 è stato pubblicato il DM della presidenza del Consiglio – Dipartimento per la famiglia e le pari opportunità, che definisce  a quali valori fare riferimento per ottenere la certificazione: viene adottato a questo fine la prassi UNI PDR 125:2022  entrata in vigore il 16 marzo 2022 in conformità alla norma  UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1.

Le imprese che si impegnano concretamente per ridurre il divario di genere rispetto alle opportunità di crescita, alla parità salariale e alla tutela della maternità, possono richiedere la certificazione accreditata e ottenere sgravi fiscali, infatti il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ha previsto 10 milioni di euro come incentivi per le aziende che intenderanno avvalersi della certificazione di parità di genere, mentre l’articolo 47 della Legge 108/2021 sulla Governance del PNRR ha previsto requisiti premiali, all’interno delle gare pubbliche, per quelle imprese che rispettano il principio della parità di genere. Nella stessa direzione va la modifica del Codice degli Appalti, con il DL 36/2022.

Il rilascio della certificazione sulla parità di genere alle imprese sarà effettuato dagli Organismi di valutazione della conformità accreditati ai  sensi del regolamento (CE) n. 765/2008.

La “Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022” contiene i criteri, i parametri e le indicazioni tecniche funzionali al conseguimento della certificazione di genere. Sono stati individuati tutti gli indicatori di performance (Kpi) utili appunto alla misurazione delle azioni intraprese dall’azienda, distinti nelle diverse aree  di valutazione, ad esempio:04

  • i processi di selezione e organizzazione del personale (HR),
  • equità delle retribuzioni
  • possibilità di crescita di carriera
  • tutela della genitorialità e del lavoro di cura.

A tali indicatori vengono attribuiti punteggi con valori calibrati. Per ottenere la certificazione il punteggio complessivo non dovrà essere inferiore a 60.

In contemporanea alla diffusione della PdR Uni per le aziende, è stato avviato anche l’accreditamento per gli organismi che rilasceranno la corrispondente certificazione di sistema di gestione, secondo i requisiti indicati nella Circolare Accredia DC N° 11/2022 “Accreditamento per la certificazione dei sistemi di gestione per la parità di genere ai sensi della UNI/PdR 125:2022”. In particolare, gli organismi devono essere conformi alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1 e aver già attuato un sistema di gestione conforme alla UNI/PdR 125:2022.

Dal 2023 sarà inoltre attivo anche un database dove trovare le aziende certificate e identificare le KPI (Key Performance Indicators – Indicatori di Performace) che rendono oggettivo e misurabile il raggiungimento degli obiettivi di parità all’interno delle organizzazioni.