L’associazione di categoria che raccoglie tra i suoi soci i principali organismi di controllo indipendenti accreditati, nel corso dell’ultima audizione in Senato, ha ribadito la centralità delle attività di controllo, svolte da un ente terzo e indipendente, lungo tutta la filiera di realizzazione di un’opera pubblica. Da quanto si apprende, Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrebbe intenzione di avanzare una proposta di emendamento al Decreto “Sblocca Cantieri” di segno opposto.

Nella recente audizione parlamentare presso la Commissione permanente Lavori pubblici del Senato, CONFORMA, l’associazione di categoria che raccoglie tra i suoi soci i principali organismi di controllo indipendenti accreditati, ha sottolineato come il tema dei controlli non solo rivesta un ruolo centrale all’interno del processo di progettazione, ma mai come oggi l’attività di verifica preventiva della progettazione, effettuata da soggetti terzi, sia indispensabile come strumento di prevenzione di errori e/o omissioni, da cui conseguono rischi per la sicurezza e maggiori costi e tempi di realizzazione.

In particolare, CONFORMA ha evidenziato la necessità che i controlli sulla progettazione di opere di maggior complessità siano effettuati da Organismi di Ispezione di Tipo A, gli unici in grado di garantire il massimo livello di indipendenza, perché dotati non solo di strutture tecniche e organizzative altamente competenti e qualificate, ma scevri da qualunque collegamento con le società incaricate del progetto e dell’esecuzione dell’opera, a maggior tutela e garanzia – per l’amministrazione pubblica e per l’intera collettività – rispetto al rischio di errori di progettazione, ritardi nell’esecuzione dell’opera e contenziosi legali.

Apprendiamo da un articolo pubblicato da Edilizia e Territorio, quotidiano del Sole 24 Ore, che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul tema in questione intenderebbe, invece, proporre un emendamento al Decreto “Sblocca Cantieri” che prevede la possibilità che la Stazione Appaltante effettui internamente la verifica progettuale dei lavori fino a 20 milioni di euro. Su questo punto CONFORMA non può non rilevare il rischio che la sovrapposizione tra chi commissiona, o progetta, l’opera e chi è incaricato del suo controllo possa portare a una minore tutela della sicurezza delle opere stesse e dei cittadini.

Si andrebbe insomma nella direzione diametralmente opposta rispetto a quella reclamata finora, soprattutto dopo la triste vicenda del Ponte Morandi. Auspichiamo quindi che le notizie in tal senso, per il momento a livello di anticipazioni giornalistiche, non vengano confermate da successive posizioni ufficiali.