Nell’ambito delle Direttive comunitarie che prevedono la Marcatura CE dei prodotti con l’intervento dei cosiddetti Organismi Notificati, sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 29 marzo 2014 sono state pubblicate otto direttive che modificano le precedenti, al fine di allinearle ai requisiti del New Legal Framework (Regolamento 765/2008 e Decisione 768/2008):

2014/28/CE – Esplosivi per uso civile

2014/29/CE – Recipienti semplici a pressione

2014/30/CE – EMC (Compatibilità Elettromagnetica)

2014/31/CE – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico

2014/32/CE – Strumenti di misura

2014/33/CE – Ascensori

2014/34/CE – Atex (Apparecchi e sistemi di protezione utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva)

2014/35/UE – Bassa Tensione

A queste si aggiungono due nuove direttive che sostituiranno quelle attualmente in vigore:

2014/53/UE – Apparecchiature radio

2014/68/UE – Attrezzature a pressione

In termini generali si tratta di “rifusioni” di direttive già esistenti, dove le modifiche apportate sono formali e di carattere gestionale e non alterano i contenuti tecnici di dettaglio.

La maggior parte di queste Direttive prevede in Italia l’obbligo di accreditamento ACCREDIA, pertanto tutti gli Organismi già notificati dovranno fare domanda di nuova notifica, inserendosi in un iter molto lungo e complesso che prevede i seguenti passi:

–          Governo: Recepimento delle direttive nell’ordinamento nazionale;

–          Ministeri competenti: conferma delle convenzioni in essere con Accredia;

–          ACCREDIA: emissione delle regole per la transizione dell’accreditamento;

–          Organismi Notificati: richiesta di transizione del proprio accreditamento ad ACCREDIA e richiesta di abilitazione ai Ministeri compenti;

–          Accredia: riaccreditamento di tutti gli Organismi Notificati italiani;

–          Ministeri: pubblicazione dei decreti di notifica di tutti gli Organismi Notificati e caricamento sulla Banca Dati NANDO dell’Unione Europea.

Esiste il rischio di arrivare alla scadenza di aprile 2016 senza le necessarie notifiche.

Già in passato gli Organismi italiani hanno vissuto l’esperienza di trovarsi esclusi dal sistema comunitario a causa dei ritardi di adeguamento dell’ordinamento nazionale alle regole comunitarie.

Da aprile 2016 è molto probabile che questa situazione si ripeta, con notevoli ripercussioni di mercato sia per gli Organismi italiani, che perderebbero quote di mercato a favore della concorrenza straniera, sia per le aziende italiane, costrette a rivolgersi ad Organismi esteri, con costi maggiori.

Conforma è attiva sul tema, sollecitando fin d’ora tutte le Istituzioni interessate, affinchè l’iter venga concluso nei tempi.